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domenica 27 marzo 2011

Catastrofe del Giappone

Non voglio essere pessimista ma valuto la realtà degli eventi.

Sò che le mie parole sono solo una goccia nell'oceano ma mi sento di scrivere quello che penso.

Forse molti altri italiani sono arrivati alla mia stessa conlusione.


Io ho perso la già poca fiducia che già avevo nelle dichiarazioni rilasciate da alcuni giornalisti della TV che certamente motivati dal fatto di non provocare panico distorcono la verità quindi prendendo tutti un bel po' per i fondelli.

A causa del terremoto di grado 8,9 della scala Richter si è spostato addirittura l'asse terrestre. Figuriamoci i paesi del Giappone coinvolti, altro che le navi sui tetti delle case sdradicate seppure costruite anti-terremoto.

CHIARO che si sono prodotte enormi fratture anche nel terreno sottostante.

Poi lo tsunami che ha spazzato via tutto coprendo col fango che ha seppellito interi paesi.

Ci raccontano che il danno ai reattori nucleari è si grave, ma si può provvedere.

L'acciaio non si piega ma si spezza.

La base dove è appoggiata la struttura dei reattori nucleari ha subito per forza di cose delle spaccature.

Inoltre per l'incuria di prima e il danno del terremoto + tsunami le fratture si sono senz'altro allargate.

Poi l'acqua del mare che hanno buttato con gli elicotteri per fermare l'ebolizione dei reattori nucleari ha provocato il vapore bianco (volgarmente sale) che fuoriusciva disperdendosi nell'aria circostante ma l'aria gira da sempre, il ciclo dell'aria, e l'acqua che non è evaporata è uscita tramite le varie fratture, prima s'è mischiata con il contenuto dei reattori nucleari, poi è fuori uscita.

NON DIMENTICARE che come c'è il ciclo dell'aria, c'è anche il ciclo dell'acqua.

Perciò tutto ciò che ne conseguirà sarà un generale inquinamento radioattivo.

Come possono dire che si disperde?

Quando un tipo d'inquinamento di tale genere non è neppure conosciuto nelle sue conseguenze.

Altro che punto 7 purtroppo salirà il grado di pericolosità.
Attualmente riguarda il Giappone, ma poi si estenderà.

Tutto va poi al mare o meglio all'oceano.

Generalmente quando si produce un veleno andrebbe prodotto l'antidoto antiveleno ma in questo caso impossibile perchè nessuno conosce le conseguenze e la reale entità del problema.

Gli scienziati e i tecnici di quel tipo li manderei a scopare il mare compreso il nostro illustre Veronesi.

Il problema sarà dei posteri semmai ci saranno.

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