2. IL FANTE DI PICCHE

Conosco l’aspetto del mio nemico è la parte negativa di me stessa quella che ti presento.
Tutto ciò che io disapprovo lei lo approva, ogni cosa che io rinnego lei la stima.
Ho scoperto che è una carta del gioco della vita:”il fante di picche”, quante piaghe nell’animo emergono ora che ci troviamo dirimpetto a confrontarci.
Le ore, le giornate si susseguono con ritmo monotono, per questo giostro la mia mente a piacere, la realtà si confonde con la fantasia, ma piango dentro.
Scrivo sulla carta parole che non vogliono dire nulla ma che sono il supporto della mia vita.
E’ l’estasi della pazzia o della solitudine o più semplicemente un modo innocuo per esprimere ciò che sto provando?
Libertà, è la parola più bella al mondo dopo mamma.
Libera d’esprimersi, libera nel corpo e nella mente e poterlo scrivere.
La carta per me è il ciuccio e per chi legge la compagnia di saper di non essere solo.
Mi piace quando batto sui tasti ciò che la mente mi suggerisce. La foga dell’istinto mi è di sprone.
E’ bello scrivere quando le parole scorrono spontanee, ma quando rileggo ciò che ho precedentemente scritto, rivivo le sensazioni e il più delle volte annullo il tutto, ma questa volta no.
Trovare in un certo ambiente la mia dimensione è come chiedere al primo che passa per strada se sa
qual’ è la via del paradiso.

Le mura di questa casa hanno raccolto una piccola parte della mia vita ma sono mute, ora che scrivo non mi sento più sola e desidero parlare con le parti più IN terne della mia vita.